L'abbandono

2016

L'abbandono. Una perfomance, un accadimento.
Da un'idea di Gianluca Bottoni | Performer: Daniela Pagani e Matteo Gualtieri | Scenografia e Videolive: fannidada.
“Perché è importante la luce?
L'urgenza dell'uomo storico, urgenza che è bisogno, necessità, rende implicita la mancanza, una mancanza angustiante, e ottenebra.
È qui che l' essenzialità dell'Essere, getta luce. L'Ereignis indica questa mancanza, la mancanza di «accadimento» nell'uomo. ”(M.Heidegger)

UNA PERFORMANCE, UN ACCADIMENTO
L'ABBANDONO
Ravvisiamo che oggi uno degli effetti della crisi economica sia l’impossibilità di pagarsi le adeguate cure (o medicinali) e che questo porti a un incistarsi delle malattie, a una sorta di metastasi che conduce a un non ritorno. Invece di rigenerarci e ritrovare una nuova luce, più semplice e consona a una economia di scambio, abbiamo preferito rifugiarci in immagini di “oblio” e tutto ciò non ha aiutato i nostri corpi e le nostre menti.
L'abbandono (e la cura) si tratta di una performance crossmediale in cui il pubblico può decidere se e come utilizzare una immaginaria e possibile “antica cura naturale” fatta del potere vivificante del proprio corpo in relazione con l’altro.
Per la location la scelta si rivolge o a un luogo della cura in stato di “abbandono” o a un luogo non convenzionalmente teatrale di cui utilizzare una serie di interni oppure ancora di un luogo teatrale in cui ricostruire una serie di ambienti e corsie che riproducano l’ambito ospedaliero. Un operatore video munito di videocamera entrerà nella struttura abbandonata (o nel labirinto scenografico) e si muoverà secondo le direttive impartite dal pubblico stesso. Attraverso un sistema di trasmissione video Wireless o via cavo, le immagini degli interni (stanze, corridoi, ecc…) arriveranno in tempo reale su uno schermo consentendone la visione al pubblico. Tra il pubblico una nostra performer inviterà gli astanti a direzionare dando delle indicazioni vocali al video-operatore che, spostandosi con la videocamera, permetterà agli spettatori di entrare nelle varie STANZE DI CURA e trovare in esse o un performer o il niente.
LE IMMAGINI DALL'INTERNO ARRIVERANNO IN SALA, SENZA COLORE VITALE IN UN ALGIDO “VERDE OSPEDALIERO”.
I PERFORMER ALL’INTERNO DELLE STANZE.
Un gruppo di 2 o più performer attenderà l’arrivo della telecamera (e dello sguardo del pubblico) in uno stato abbandonico di sofferenza. I performer saranno intenti ad eseguire dei micromovimenti, uno stato di coscienza del loro “stare” in stato di malattia e in questo loro STARE apriranno la possibilità NON SOLO “PITTORICA” ad essere modificati nell'immagine, che è ciò che NE RICEVIAMO. Infatti, gli effetti sonori prodotti dal pubblico intento a trafficare per aiutarli, darà loro la percezione di un INTERVENTO che influenzerà IL LORO STATO D'ANIMO. E' a questo punto di “conduzione energetica” infatti che entra in gioco il lavoro degli artisti visivi fannidada che, con le loro “Analogiche Metamorfosi” modificano i colori delle immagini mediante un processo di filtraggio del segnale video con le mani, i corpi o le parti di corpo degli spettatori, dando il via ALLA CURA. L’accadimento si verifica nell’istante in cui lo spettatore, mosso nell’animo dall’immagine del “malato”, decide di aiutarlo mettendo in gioco se’ stesso alzandosi dalla platea, andando a posizionarsi sul tavolo di cura, e trasferendo la propria energia verso l’altro, guardandolo sempre (nell’immagine video) entra in empatia con lui.
“Si dice: credo in ciò che non si vede, so che non sono sola adesso in questa camera senza nessuno, so che nel vuoto apparente c’è una corrente feconda, una mano che guida la mia mano...” M.Gualtieri - Studio sullo stare fermi
Quando il calore del corpo dello spettatore toccherà l’alluminio, l’immagine del performer analogicamente cambierà gradiente passando dal verde clinico ad una serie di sfumature cromatiche vitali, sempre più intense, tanto più intensa sarà l’azione dello spettatore. Con questo processo, eseguito live, si ristabilirà un legame empatico tra il luogo, la malattia e il malato (l'uomo performante di oggi a rischio sempre di impietrimento e malattia/ l'uomo ma anche “l'idea di performer attorale” è in crisi).
L'immagine si rivitalizza e il performer sente che ci si sta occupando di lui, che non lo si abbandona.

Exhibitions:
"Festival ExPolis 2016 al Teatro della Contraddizione | Milano maggio 2016 |