Schiuma d'onda
2019
"Schiuma d'onda" trae ispirazione da un racconto mitologico greco di Cesare Pavese, in cui la poetessa Saffo e la ninfa Britomarti,
interpretate dalla performer Enrica Brizzi, dialogano metaforicamente sulla loro sorte:
essere acqua, elemento primordiale, elemento
della natura in cui nasce e muore la vita.
"(Parlano Saffo e Britomarti).
SAFFO - E' monotono qui, Britomarti. Il mare è monotono. Tu che sei qui da tanto tempo, non t'annoi?
BRITOMARTI - Preferivi quand'eri mortale, lo so. Diventare un po' d'onda che schiuma, non vi basta. Eppure cercate la morte, questa morte. Tu perchè l'hai cercata?
SAFFO - Non sapevo che fosse così. Credevo che tutto finisse con l'ultimo salto. Che il desiderio, l'inquetudine, il tumulto sarebbero spenti. Il mare inghiotte, il mare annienta, mi dicevo.
BRITOMARTI - TUtto muore nel mare, e rivive. Ora lo sai.
SAFFO - E tu perchè hai cercato il mare, Britomarti - tu che eri ninfa?
BRITOMARTI - Non l'ho cercato, il mare. Io vivevo sui monti. E fuggivo sotto la luna, inseguita da non so che mortale. Tu, Saffo, non conosci i nostri boschi, altissimi, a strapiombo sul mare.
Spiccai il salto, per salvarmi.
SAFFO - E perchè poi, salvarti?
BRITOMARTI - Non so, non l'avevo veduto. Sapevo soltanto che dovevo fuggire.
SAFFO - E' possibile questo? Lasciare i giorni, la montagna, i prati - lasciar la terra e diventare schiuma d'onda - tutto perchè dovevi? Dovevi che cosa? Non ne sentivi desideri,
non eri fatta anche di questo?
BRITOMARTI - Non ho fuggito i desideri, Saffo. Quel che desidero ce l'ho.
Prima ero ninfa delle rupi, ora del mare.
Siamo fatte di questo.
La nostra vita è foglia e tronco, polla d'acqua,
schiuma d'onda.
Noi giochiamo a sfiorare le cose, non fuggiamo. Mutiamo"...
da Dialoghi con Leucò, Cesare Pavese, 2014 - Edizione Einaudi, Torino