Buon Appetito
2019
UN FUTURO DI OTTIMISMO FORZATO E INDOTTO E’ IL TEMA principale DI ‘BUON APPETITO’ la nuova produzione della COMPAGNIA GENOVESEBELTRAMO
In un futuro prossimo, vicino o lontano, non è dato sapere, un uomo e una donna si incontrano in una trattoria stile all you can eat, dove avvengono tutti i loro incontri.
Entrambi sono stati sposati, entrambi hanno figli e saranno proprio questi gli argomenti principali delle loro conversazioni.
I due vivono in un mondo nel quale è vietato essere tristi o malinconici e per mantenere il tasso richiesto di allegria, tutti assumono delle pillole per mantenere stabile il proprio grado
di ottimismo. Nel momento in cui queste pastiglie non dovessero risultare sufficienti, una sorta di esperto digitale ha il compito di intervenire per correggere la situazione, con una vera a
propria iniezione di felicità.
Un futuro distopico dove le relazioni umane faticano ad instaurarsi e quando ciò avviene hanno sempre l’obbligo di virare sui toni della felicità e dell’allegria.
Un mondo che si fonda sull’apparire: dove l’essere umano è controllato e l’individualità, con la sua complessità di sentire, non solo non è riconosciuta come valore ma è fortemente contrastata.
Un appiattimento che investe ripetutamente sentimenti ed emozioni. I due protagonisti, apparentemente nel pieno di una storia amorosa, faticano a trovare le corde per esprimere questo sentimento.
Una sorta di favola nera in cui gli esseri umani sono circondati da un manipolo di video e robot che interagiscono continuamente con loro. Un mondo dove si mangia in continuazione, dove le relazioni
si consumano davanti a un piatto e dove l’ossessione per il cibo è continuamente presente, un mondo inoltre, dove le preoccupazioni di una madre e di una donna, vengono puntualmente trascurate e minimizzate.
Estratto dalla recensione di Maura Sesia, pubblicata su Sipario il 18 febbraio 2019
“Buon appetito di Michele Perriera, allestito dalla compagnia Genovese-Beltramo, con Ettore Scarpa e Viren Beltrano e la regia di Savino Genovese, è uno spettacolo di ricchezza speciale.
Di temi, significati, suggestioni, lungimiranze, dolori, emozioni, pensieri. Perriera fu fondatore del Gruppo '63, della compagnia Teatés e direttore della collana teatrale di Sellerio;
scrisse Buon appetito nel 1998 immaginandolo ambientato in un lontano e deprimente futuro. La fantasia dell'autore siciliano si è dimostrata vicina alla nostra attualità. Genovese ha adattato
la pièce riducendola a due soli personaggi e mantenendone intatte le inquietudini, addirittura ampliandole con immagini di forte impatto. Quadri scenici in cui i due sembra che fatichino a muoversi,
come se l'atmosfera influisse sulla loro vitalità minandola. Si tratta di una coppia, che si incontra in una trattoria, dove i camerieri appaiono in video, i cibi fuoriescono da una ruota e sono semini,
crocchette e ostie rosate, orribilmente sani. Entrambi sono divorziati con figli, lei ha un rapporto conflittuale con l'ex marito a cui vorrebbe sottrarre completamente l'adolescente Alice, ma la rabbia
e la tristezza non sono contemplate, la società dittatoriale vieta i dissapori e impone l'ottimismo a suon di pillole, iniezioni, manipolazioni, violenze; per mantenere l'ordine alcuni robot-spia denunciano
all'autorità i cali di allegria. Scarpa e Beltramo recitano bene in un palco minuscolo ma allestito con cura, grazie alla scenografia di Massimo Voghera, ai costumi di Elena Gaudio e alle tante altre feconde
collaborazioni.”
L’intero articolo è disponibile al seguente indirizzo:
http://www.sipario.it/recensioniprosab/item/12238-buon-appetito-regia-savino-genovese.html?fbclid=IwAR0fN1oZbLq-U79dVkSJdGjouihuwi178weMLSnRev_IwFzncMHTDsbK-Ck
http://www.compagniagenovesebeltramo.it/produzioni/buon-appetito.html
- Exhibitions:
- "Buon Appetito" Spazio Opi | Torino 8 - 17 febbraio 2019 |